domenica 30 giugno 2013

Trasloco Blog e cambio inidirizzo mail




Visto le recenti notizie sulla violazione della privacy negli Stati Uniti e la possibilità che anche in Italia possa accadere questo, minando così la libertà di informazione, abbiamo deciso di trasferire il nostro blog ed il nostro indirizzo mail su server più sicuri. Potrete continuare a seguirci su:

Blog Csoa Pangea

e potete scriverci

csoapangea@canaglie.net

mercoledì 26 giugno 2013

Domenica 30 Giugno ore 18:30 Prima Assemblea Pubblica No Radar Asinara




Domenica 30 Giugno ore 18:30 presso il C.s.o.a. Pangea a Porto Torres si terrà la prima assemblea pubblica contro l'installazione di un nuovo Radar nel parco nazionale dell'Asinara.

Interverranno:

*Ing Coraddu (esperto sugli effetti nocivi delle onde elettromagnetiche)

*Comitato No Radar Olbia.

L'invito è esteso a tutti i cittadini di Porto Torres e zone limitrofe.


COSA FANNO I RADAR
- Nuociono gravemente alla salute umana e ambientale in quanto emettono impulsi di microonde di grande potenza (dai 25 ai 50 KW), con effetti particolarmente devastanti in un territorio come l’Isola dell’Asinara classificata sia come SIC (zona di interesse comunitario) sia come zona di protezione speciale per i volatili;
- Rappresentano un’ennesima servitù militare in un territorio già spogliato e devastato quale è quello di Porto Torres, che paga ancora oggi in termini di salute e disoccupazione, l’imposizione industriale e l’annichilimento delle sue potenzialità produttive;
- Distrugge l’idea di tutela e valorizzazione dell’Isola dell’Asinara investendo nella distruzione del territorio attraverso la sua militarizzazione, sottraendolo così agli interessi e alle capacità della comunità che nella stessa aveva visto la possibilità di ridisegnare una nuova identità economica e sociale di Porto Torres e del suo Golfo;


COSA NON FANNO I RADAR VTS
- Non prevengono gli incidenti in mare come dimostrato dai numerosi casi di incidenti verificatisi là dove questo sistema è già presente (Messina e Maddalena 2012); le principali motivazioni di incidenti a mare, infatti, come dimostrato dai dati e sottolineato dal sindacato dei marittimi, sono da rintracciarsi non tanto nella carenza di informazioni a bordo (radar) quanto sull’impreparazione del personale, l’obsolescenza delle navi e l’inadeguatezza della strumentazione di bordo;
- Il sistema VTS non è una valida alternativa al sistema AIS (Automatic Identification System), perfettamente funzionante e riconosciuto internazionalmente, basato su trasmettitori in banda VHF di potenza assai ridotta (attorna ai 10KW) con rischi limitati per la salute umana e ambientale.


COSA VOGLIAMO
- Che lo Stato non investa in un sistema a forte impatto ambientale e senza nessuna vocazione occupazionale. Ripartiamo dalle potenzialità del territorio, investendo in progetti di ricerca sul patrimonio archeologico, paesaggistico e faunistico dell’isola e progetti di valorizzazione del beni culturali e ambientali;
- Proponiamo l ’Asinara come esempio di sviluppo alternativo e sostenibile del territorio della Nurra;
- Suggeriamo un modello di turismo a impatto zero dal punto di vista ambientale che valorizzi la cultura locale fuori dai cliché folkloristici;
- Miriamo alla creazione di occupazione per il personale del comparto industriale in dismissione, nell’ambito del recupero e della tutela del territorio dell'isola dell'Asinara attraverso la formazione professionale;
- Organizziamo percorsi di agricoltura sociale tesi al rilancio del comparto agricolo e alla realizzazione di percorsi di inclusione sociale, la cui validità è dimostrata dai numerosi progetti attivi in Sardegna e fuori;
- Includiamo il comparto della piccola marineria di Porto Torres nel potenziamento del sistema di collegamento tra l’isola e la terra ferma;


COSA VOGLIAMO FARE
Il Comitato nasce con l’obiettivo di opporsi con tutti gli strumenti necessari alla costruzione del radar dell’Asinara attraverso il coinvolgimento delle comunità locali, poiché pensiamo che solo attraverso la partecipazione diretta e di tutti sia possibile ridisegnare una nuova prospettiva per il territorio.
A tal fine il Comitato intende organizzare azioni di informazione pubblica, presidio del territorio, iniziative volte alla valorizzazione del territorio.

venerdì 21 giugno 2013

Sabato 06 Luglio Presentazione di RM18 il nuovo album di Su Akru con Dj Seb, Stranos Elementos, Volti Estranei.



Dopo la bellissima serata di C.u.b.a Cabbal. 

Futta, Spirit2all e Camicie di Forza torna il 

Rap con la R maiuscola al Pangea.

Ospite di questa serata sarà "Su Akru" da 

Nugoro che presenterà il suo nuovo lavoro   

R-M18 accompagnato in consolle da un altro 

veterano nugorese Dj Seb. A completare la line 

up ci saranno gli "Stranos Elementos" che 

tornano al completo e i "Volti Estranei

un'altra certezza dell'hip hop turritano.

Si comincerà alle ore 22:300 ingresso con 

sottoscrizione di 2€ 

martedì 11 giugno 2013

Saletta Sociale Pangea




La Saletta Sociale Pangea nasce

dall'esigenza oramai decennale che vede 

molti gruppi musicali rinunciare alla 

propria passione per via dei costi di 

affitto delle poche salette presenti.Per 

sapere tutte le info su orari, prezzi e 

modalità di fruizione potete contattarci 

tramite e-mail all'indirizzo 

exbocciodromo@gmail.com oppure tramite 

messaggio privato su Fb o direttamente di 

persona in via Falcone e Borsellino 7. 

Chiedere di Bebo, Marco,Antonio, Vincenzo.




lunedì 10 giugno 2013

BURNIG METALFEST




Questo sabato C.S.O.A PANGEA in collaborazione con BADTASTE ZINE, sono lieti di presentare il           BURNING METALFEST.
In Burning Rotation:
*GHJTTATURA
*TROOPS OF DOOM *
REST IN PISS
*THRASHICIDIO 
*DEADLY ORDER 
*CxIxB 
*MORNING DETONATION.
*DJ SET METAL
Inizio ore 22:00 - INGRESSO 2 EURO
PREZZI POPOLARI, BIRRA A FIUMI E MUSICA BUONA!!! CHE ASPETTATE? NON STATE CHIUSI IN CASA, VENITE IN VIA FALCONE BORSELLINO 07 (PORTO TORRES)!!!!!!!!!!!!!

venerdì 7 giugno 2013

NON E' NECESSARIO ESSERE VALSUSINI PER ESSERE NO TAV


Csoa Pangea in collaborazione con il Collettivo Su Carraxiu e Sa Bardana infoshop presentano la terza tappa del tour sardo per la presentazione del libro "A sarà düra! - Storie di vita e militanza No TAV"

Da oltre un decennio, pressoché l’intera comunità della Val di Susa è mobilitata per impedire la costruzione di una linea ferroviaria ad alta velocità. In contrapposizione a media, partiti politici, forze dell’ordine e magistratura, un grande movimento di massa non cessa di crescere e, iniziativa dopo iniziativa, consolida la consapevolezza di poter vincere.
I militanti e le militanti del Centro sociale Askatasuna – insieme ad Alberto Perino, Lele Rizzo, Giorgio Rossetto, Nicoletta Dosio, Mario Cavarnia e molti altri protagonisti della lotta no tav – raccontano le ragioni di un movimento che ha saputo costruire una diversa cooperazione sociale, produrre un’altra scienza, un sapere alternativo, una coscienza capace di tradursi in resistenza di massa.
Oggi, il movimento No Tav interpella il senso di alcune parole della politica, declinandole con nuovi significati: cos’è un’«istituzione», quando essa assume il volto della repressione di un’intera comunità? Cos’è la «democrazia», quando il parere del «maggior numero» viene del tutto ignorato? Cos’è lo «sviluppo», quando l’infrastruttura proposta è mera speculazione? Cosa sono le «risorse», quando il Tav appare come un gigantesco e insensato consumo di risorse naturali?
Per le popolazioni della valle di Susa nel conflitto no tav è anzitutto in gioco un diverso modello di società, di economia e di politica. Un modello che già vive dentro le forme di una soggettività radicale e massificata che diventa punto di riferimento e proposta di metodo per un nuovo agire sociale e politico.

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A sarà düra! Store di vita e di militanza no tav è un libro che non finisce qui!
Sul sito www.saradura.it trovate tutti i materiali audio, video, le interviste e le inchieste prodotte dal lavoro di conricerca svolto dalle realtà della Valsusa in lotta.
Un materiale prezioso per comprendere le modalità e le ragioni della più grande lotta di massa in corso in Italia.


Ricordiamo in oltre che in occasione della presentazione del libro, presso il c.s.o.a Pangea si potrà firmare la legge Zero Waste Rifiuti zero.
RISCRIVERE IL FUTURO OGGI SI PUO', DICIAMO BASTA AGLI INCENERITORI DI RIFIUTI.
Per saperne di più sulla legge :
http://www.leggerifiutizero.it/

mercoledì 5 giugno 2013

INIZIAMO DALLE BONIFICHE



              Bonifiche una priorità

Le bonifiche dell’area industriale sono attualmente lontane dallo stadio di progettazione e tanto meno di realizzazione pur esistendo protocolli e convenzioni attive tra le parti. Nel territorio si assiste ad un peggioramento delle condizioni ambientali anche in questo momento in cui le attività industriali sono quasi nulle.

Il registro tumori provinciale di Sassari nell’esaminare l’incidenza dei decessi per tumore nell’area di Porto Torres nel periodo 1992-2001 non può non evidenziare gli eccessi rispetto alla media provinciale. Se si includono i soli Comuni di Porto Torres, Stintino, Castelsardo, Sennori e Sorso si rileva un evidente incremento di sarcomi dei tessuti molli (+ 77% per gli uomini e + 89% per le donne) dove per tessuti molli si intendono tessuti extrascheletrici quali tessuto fibroso, adiposo, vascolare, nervoso, sinoviale e muscolare. Questo dato, per le implicazioni che comporta (sono per lo più tumori legati ad esposizione a sostanze organo-clorurate quali diossine, furani e diossino-simili), meriterebbe un’analisi approfondita.
Secondo lo studio Sentieri dell’Istituto Superiore di Sanità nov. 2011 Supp. Epidemiologia e Prevenzione;
Nel SIN Porto Torres (SS) costituito da due comuni (Sassari e Porto Torres) con una popolazione complessiva di 141,793 abitanti al Censimento 2001 esaminando, il rapporto standardizzato di mortalità corretto per deprivazione in entrambi i sessi per tutte le cause correlabili alle condizioni ambientali (tutti i tumori; malattie del sistema circolatorio, malattie dell’apparato respiratorio, malattie dell’apparato digerente, malattie dell’apparato genito urinario) si rileva un valore di 109 e 115 rispettivamente nel sesso maschile e femminile. Ciò corrisponde (nel periodo 1995- 2002) per il sesso maschile a 4708 casi osservati rispetto a 4319 attesi con 389 morti in più per tutte le cause di morte (tra cui 86 per tumori), quindi 48 in più per tutte le cause/anno e 11 tumori/anno; per sesso femminile si riscontrano 4357 casi osservati rispetto a 3788 attesi con 568 per tutte le cause (127 tumori), quindi 71 morti in più tutte le cause/anno e 16 tumori/anno. I dati che interessano il sesso femminile destano particolare preoccupazione; le condizioni di inquinamento non riguardano solo le condizione riscontrabili nel perimetro della fabbrica e quindi fattori di esposizione alle criticità del ciclo produttivo che interesserebbe il sesso maschile.

Dalle 518 pagine della perizia del Tribunale dei cinque esperti nominati nell’inchiesta penale per disastro ambientale a carico di Syndial e Polimeri (oggi Versalis), appare chiaro che attorno all’impianto riconducibile al gruppo Eni, compresa l’acqua che scorre nel sottosuolo, è intaccata da concentrazioni di benzene che arriva ad essere in 139 mila volte superiore alla norma nelle acque di falda (Syndial, agosto 2010 e conferenza dei servizi 2011). Sulla base di questa analisi, è evidente che «le acque sotterranee provenienti da monte idraulico e quelle meteoriche, filtrando nei terreni inquinati, continuano a svolgere indisturbate la loro opera di estrazione, trasportando a mare la parte di inquinanti progressivamente lisciviata», cioè rimasta nel suolo. Fenomeno, in riferimento ai terreni sul mare, che «prosegue tutt’ora». E non potrebbe essere diversamente, perché la fonte dell’inquinamento è lì, immutata, visto che nessuno ha bonificato il suolo che è come una spugna: ha incamerato agenti inquinanti negli anni e pian piano li rilascia al mare, attraverso le falde. Gli stessi funzionari ministeriali nelle varie conferenze di servizio e ora i periti del tribunale riportano che la “messa in sicurezza di emergenza”, annunciata dal gestore nel 1998, divenuta operativa solo nel 2003 con la barriera, «non essendo finalizzata alla bonifica dei suoli inquinanti, non è riuscita nello scopo. Le acque nel tempo hanno continuato e continuano a trasportare gli inquinanti a mare. L’inefficacia e l’inefficienza delle misure adottate è ancora più eclatante considerando il tempo trascorso dalla loro realizzazione come messa in sicurezza di emergenza, che proprio per la loro natura sarebbero dovute risultare - al contrario - efficaci ed efficienti, e a breve termine».
«L’unico dato certo - sintetizzano i periti - è l’assenza di azioni che abbiano nel concreto impedito la prosecuzione della contaminazione». «È ancor più grave - scrivono i periti - se si pensa che gli interventi di messa in sicurezza per rimuovere fonti di contaminazione» secondo la legge, sono tali proprio perché devono essere attuati tempestivamente. Nulla invece, è stato fatto per il suolo. «Non risulta posta in essere alcuna misura».
L’inquinamento ambientale, unitamente a fattori genetici predisponenti, svolge un ruolo importante nel determinare effetti avversi sulla salute umana, sia a breve sia a lungo termine. È stato ampiamente dimostrato che diversi composti chimici oltre che come cancerogeni possono agire come gli interferenti endocrini in grado di modificare le caratteristiche epigenetiche di un individuo; l’epigenoma che determina cambiamenti nell’espressione genica è suscettibile all’azione di diversi fattori, in particolare le aberrazioni dei normali processi epigenetici possono essere indotte da fattori ambientali, tra i quali l’inquinamento da benzene , diossine- furani, metalli pesanti etc.
Le bonifiche sono una priorità improcrastinabile che deve avere un corso urgente e svincolato dalle dinamiche relative alla chimica verde. Urge riqualificare gli operai in cassa integrazione per dargli competenze adatte alle bonifiche. L’Eni deve mettere in campo le già previste risorse per l’avvio a partire dai corsi di formazione e deve dare avvio immediato ripristino dei territori inquinati.
Ed è proprio sulle bonifiche che si restituisce al territorio il vero impatto sull’occupazione con la creazione di competenze che saranno utilizzabili in tutta l’isola. Con il ripristino di territori che saranno nuovamente sfruttabili anche economicamente.
È giunto il momento di ribadire con chiarezza la nostra totale indisponibilità a continuare a lavorare e vivere su montagne di rifiuti. La situazione è chiara o si risanano l’ambiente e i luoghi di lavoro creando le condizioni per vivere in modo sano e sicuro riconvertendo globalmente le attività fornendo ai lavoratori la possibilità di un nuovo impiego pulito, dignitoso e produttivo per il benessere di tutti.
Non possiamo più permettere che le logiche di saccheggio e sfruttamento attuate dall’industria chimica statale italiana continuino a pesare sui sardi a discapito di diritti fondamentali quali quello alla salute e ad un lavoro sicuro e dignitoso.
Il sito industriale di Porto Torres deve essere risanato come è avvenuto a Bagnoli. Servono opere strutturali che vanno a carico delle società inquinanti, e che possono cominciare solo in presenza di una volontà determinata da parte delle popolazioni, delle istituzioni locali, dei sindacati e delle associazioni di categoria.
Per la messa in sicurezza di Marghera è stata investita una somma pari a 1.880 milioni di euro, soldi sufficienti a coprire l’intero monte stipendi di Porto Torres per quaranta anni, oltre che necessari per rilanciare l’economia del territorio. Questo rilancio può passare solamente dalla bonifica di tutta l’area e attraverso una pianificazione che tenga in considerazione la situazioni legata ai posti di lavoro attualmente in bilico, ma che possa anche dare a nuove imprese la possibilità di nascere sfruttando ad esempio le risorse del turismo, dell’agricoltura e delle energie rinnovabili.
Si chiede a questa Amministrazione per ciò che è nella sua facoltà:
* Perché non siano stati adottati nuovi sistemi di controllo sulle emissioni di inquinanti con centraline e punti di prelievo fissi a mare e in terra e con raccolte dati almeno settimanali di tutti gli inquinanti di cui si ha certezza dell’emissione;
* Se sia in grado di assicurare l’adeguatezza dei sistemi di controllo degli inquinanti e della sicurezza negli ambienti di lavoro nei siti industriali in premessa, ovvero quali misure intenda intraprendere per migliorarne l'efficacia e garantire l'opportuna e tempestiva informazione alle popolazioni;
* Perché gli organi preposti alla raccolta e alla diffusione delle informazioni sulla qualità ambientale del S.I.N. Porto Torres/Sassari non abbiano presentato studi e diffuso tanto costantemente quanto adeguatamente i dati raccolti, in modo organico e leggibile dalle popolazioni;
* Perché non sono resi pubblici periodicamente i dati del Registro dei tumori e perché non si avviino Registri di altre patologie correlabili a fattori ambientali (malattie degenerative, dismetaboliche, cardiovascolari etc, particolarmente quelle che interessano la fascia pediatrica);
* Perché ad oggi non siano stati fatti studi organici sulla popolazione di Porto Torres e Sassari circa il livello di bio-accumulazione nei tessuti degli inquinanti, quali clorurati, metalli pesanti, fenili, etc., e studi sulle variazioni epigenetiche indotte dagli stessi inquinanti;
* Perché non vi sia un monitoraggio pubblico dello stato di avanzamento delle bonifiche con indicazione precisa del cronoprogramma degli interventi previsti e una chiara indicazione delle competenze dei soggetti che partecipano alle gare per l’esecuzione dei lavori di bonifica

Si chiede a questa Amministrazione, per quanto le compete:
di attivarsi perché possa essere costituito un organismo (osservatorio, Comitato Civico di Garanti) che segua e controlli attentamente tutta la fase delle opere di bonifica, e che al suo interno abbia una reale rappresentanza dei cittadini e attui una completa trasparenza, al fine di evitare che il controllore sia il controllato.
Di invitare la R.A.S. a investire i fondi a sua disposizione per gli interventi su questo territorio per la formazione delle maestranze locali da utilizzare nelle opere di bonifica e per costituire un pool di ricercatori che in propria autonomia, senza avere nessun rapporto con ENI e le società da essa partecipate, possano individuare le migliori tecniche di bonifica per il territorio del SIN.


WWF
Gruppo 5 Stelle Sassari
CSOA Pangea – Porto Torres
Kuiles – Comitato Pastori Sardi
iRS – indipendentzia Repubrica de Sardigna